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Suonare cantando: le Invenzioni e Sinfonie di Johann Sebastian Bach con gli ornamenti aggiunti di suo pugno

Le fonti manoscritte di due allievi di Bach forniscono preziose indicazioni sulle modalità di ornamentare le sue composizioni

Le Invenzioni e Sinfonie (BWV 772-801) di Johann Sebastian Bach furono inizialmente composte per fini essenzialmente didattici. La loro prima versione, infatti, appare nel Clavierbüchlein für Wilhelm Friedemann Bach, approntato nella primavera del 1720 per il figlio con il nome rispettivamente di Preambula und Fantasien.

A cavallo tra il 1722 e il 1723, Bach cominciò una revisione sia di queste composizioni che de Il Clavicembalo ben temperato (BWV 849-871) per giungere quindi alla loro stesura definitiva. L’elaborazione delle prime lo portò a cambiare anche la loro intitolazione in Inventionen und Sinfonien e a dotarle di un’importante prefazione:

«Metodo efficace con cui si presenta in forma chiara agli appassionati del clavicembalo e soprattutto a coloro che sono desiderosi di apprendere, non soltanto come si suona correttamente a due voci, ma anche come si può arrivare, man mano che l’allievo progredisce, a far buon uso di tre voci obbligate e ottenere così non soltanto delle buone invenzioni, ma poterle pure bene eseguire e soprattutto acquistare l’arte del cantabile e il gusto della composizione»

(Joh. Seb. Bach, Maestro di Cappella di Sua Altezza il Principe di Anhalt-Köthen, Anno Christi 1723).

Opere didattiche e di stile compositivo dedicate alla cantabilità

Si comprende chiaramente quindi che l’intento di Bach fosse quantomeno duplice: non soltanto quello didattico, ma anche quello compositivo. Non meno significativa è però l’attenzione all’aspetto esecutivo, soprattutto per ciò che concerne l’arte della cantabilità, connessa principalmente con il tocco legato.

Carl Ph. Emanuel Bach, che studiò esclusivamente con suo padre, conferma nella sua autobiografia che:

«Negli ultimi anni i miei studi furono mirati a suonare e comporre quanto più possibile in modo cantabile, nonostante la mancanza di tenuta del suono (che porta alla sua rapida scomparsa non appena una nota viene suonata)».

Le fonti autografe e quelle con le aggiunte di Bach

Di Invenzionen und Sinfonien esistono circa sessanta manoscritti, di cui i due succitati autografi di Bach, e cioè il Clavierbüchlein für Wilhelm Friedemann Bach, custodito presso l’Università di Yale, e Uffrichtige Anleitung / Wormit denen Liebhabern des Clavires, / […] / Verfertiget von Joh: Seb: Bach. / Hochfuerstlich Anhalt-Coethe- / nischen Capellmeister. / Anno Christi 1723, contenuto nel fondo P 610, conservato presso la Biblioteca di Stato di Berlino.

Una modifica importante fu apportata nel corso degli anni da Bach all’Invenzione 1, nella quale il compositore volse molte quartine di semicrome in due terzine di semicrome, attuando quindi una significativa diminuzione della precedente scrittura. La copia più antica di questa versione fu redatta da Johann Kristian Kittel, allievo di Bach a Leipzig tra il 1749 e il 1750.

Durante il lavoro di revisione, inoltre, egli aggiunse solo alcuni ornamenti, con eccezione della Sinfonia 5, che al contrario fu riccamente rielaborata con molti abbellimenti.

Assai peculiari sono inoltre due copie corredate da un’appendice con ornamenti aggiunti dalla mano di Bach e possedute da altrettanti allievi del sommo compositore: quella di Heinrich Nicolaus Gerber (1702-1775), ora appartenente a una collezione privata, e quella di Bernhard Christian Kayser (1705-1758), riferibile intorno al 1723 e contenuta nel fondo P219 della Biblioteca di Stato di Berlino.

Mentre la copia di Gerber porta la data del 22 gennaio 1725, l’altra non ha riferimenti temporali, benché sappiamo che Kayser seguì Bach a Leipzig nel 1723. I brani ornati sono l’Invenzione 7 (fonte Gerber) e le Sinfonie nn. 4, 5, 9, 11, 13.

Conclusioni

Osservando e suonando i brani ornati da Bach appare subito evidente la ricchezza delle aggiunte. Questo dato di fatto sembra contraddire la cautela che di solito ogni interprete responsabile sente di dover assumere, sia secondo una consolidata tradizione didattico-esecutiva, sia per il rispetto dovuto alle ferree regole della scrittura polifonica. Nei pochi esempi di brani in versioni ornate da Bach, si pensi ad esempio alle celeberrime Sarabande della seconda e terza delle Suites inglesi, egli tuttavia fu sempre generoso, utilizzando non soltanto un numero quantitativamente elevato di ornamenti e diminuzioni, ma anche le diverse accezioni degli stessi mutuate dalle altre scuole nazionali, in primis quella francese. Ne consegue che la pratica di ornamentare, lungi dal dover essere censurata nelle composizioni di Bach, richiede non solo una conoscenza delle regole e del gusto del tempo, ma anche l’abilità di articolarla secondo stili differenti. In altre parole, le scarne schematizzazioni teoriche, con le quali al giorno d’oggi si riducono spesso a sterili formule le varie tipologie di abbellimenti, non corrispondono alla sottile e dotta arte di ornamentare illo tempore, così come ammonisce Carl Philipp Emanuel Bach:

«Per acquisire esperienza in questo campo è necessario osservare i più piccoli particolari ed esercitare l’orecchio ascoltando musiche di sicuro valore. Occorre soprattutto una profonda conoscenza del basso continuo. L’esperienza dice che chi non capisce a fondo l’armonia, brancola sempre nel buio quando inserisce gli abbellimenti, e se vi riesce bene può dire grazie più al caso che al proprio discernimento. Perciò aggiungerò il basso agli esempi ogni volta che sarà necessario».

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Bibliografia:

  • Carl Philipp Emanuel Bach, Saggio di metodo per la tastiera, a cura di Gabriella Gentilini Verona (2 volumi), edizioni Curci, Milano 1973.
  • Carl Philipp Emanuel Bach, Autobiography – Verzeichniß des musikalìschen Nachlasses, éd. et commenté par William S. Newman, Buren 1991.
  • Johann Sebastian Bach, Inventionen und Sinfonien BWV 772-801, Neuausgabe, Wiener urtext Edition/Universal Edition, Wien 2007.

Johann Sebastian Bach n. 11 BWV797 in G minor. Gerber Version

In questo video tratto dal mio canale You Tube “La Scala di Viola” potrai ascoltare l’Invenzione n. 11 BWV 797 in Sol minore di Johann Sebastian Bach con gli ornamenti aggiunti da J. S. Bach. Buon ascolto!

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1 commento su “Suonare cantando: le Invenzioni e Sinfonie di Johann Sebastian Bach con gli ornamenti aggiunti di suo pugno”

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