Le Sonate per Cembalo che suscitarono l’attenzione di Gabriele d’Annunzio per Luisa Baccara
Tra le numerose composizioni di Ferdinando Turrini dedicate al cembalo o al «Cembalo-Pianoforte», le Sonate per il cembalo dedicate a Sua Eccellenza il Signor Carlo Spinola, pubblicate per la prima volta a Venezia da Alessandri & Scattaglia, senza data, ma secondo la ricostruzione di Giusy De Berardinis attribuibili al 1779, sono sicuramente quelle di maggiore fortuna, poiché diffuse in molte antologie novecentesche di brani coevi, seppure mai in forma completa. La presente edizione critica, pubblicata da Diastema Editrice, è quindi la prima integrale disponibile in notazione moderna ed è completata da una variazione finora completamente inedita, rinvenuta dalla curatrice negli Stati Uniti.
Alcune sonate della Raccolta Spinola godettero di molta fortuna nel Novecento, come testimoniano due deliziose circostanze storiche. La prima riguarda l’attenzione di Gabriele d’Annunzio, che improntò la sua relazione personale con la pianista Luisa Baccara nel nome di Turrini e fu anche editore di cinque delle sei sonate nella collana dedicata ai classici italiani. La seconda attiene ad Arturo Benedetti Michelangeli, il quale scelse un Presto, sicuramente tratto dalle Spinola, nel concerto tenuto il 29 gennaio 1937 presso il Salone Pietro Da Cemmo del conservatorio di Brescia.