Vai al contenuto
Home » Il compositore Giacomo Gotifredo Ferrari e l’incontro a Parigi con Johann Baptist Cramer

Il compositore Giacomo Gotifredo Ferrari e l’incontro a Parigi con Johann Baptist Cramer

Il compositore Giacomo Gotifredo Ferrari e l’incontro a Parigi con Johann Baptist Cramer

Giacomo Gotifredo Ferrari - Cramer

Nell’autobiografia di Ferrari è presente un raro e lusinghiero ritratto di Cramer

Il compositore  Giacomo Gotifredo Ferrari nacque a Rovereto nel 1763. Iniziato dalla madre all’amore per la musica, rivelò subito il suo talento, studiando successivamente canto, pianoforte e clavicembalo. Nel 1784 si trasferì  a Napoli, dove divenne allievo di Gaetano Latilla per il contrappunto e di Giovanni Paisiello per la composizione.

La vita e le opere di Giacomo Gotifredo Ferrari in breve

Nel luglio del 1787 risiedette Parigi, diventando il maestro della regina Maria Antonietta e consolidando ulteriormente la sua fama di esecutore e didatta. Nel fervido clima culturale e musicale della capitale francese conobbe molti importanti musicisti, tra i quali J. L. Dussek, D. G. Steibelt, G. B. Viotti, N. A. Zingarelli, L. Cherubini e J. B. Cramer.

Nel 1792 si trasferì a Londra dove, introdotto da Haydn, ebbe una brillante attività artistica come maestro al cembalo presso il teatro Haymarket. Didatta della principessa di Galles, a Londra pubblicò anche due trattati: A treatise on Italian singingelucidated by rulesobservations and examples (1827) e lo Studio di musica pratica e teorica (1830 ca).

I suoi lavori includono diverse fortunate opere, due balletti, una messa e una copiosa produzione di composizioni dedicate al pianoforte e ad altri strumenti (quali sonate, duo con  pianoforte, trii e 2 concerti per pianoforte e orchestra), nonché un’altrettanto numerosa  serie di pezzi per la voce.

Si spense a Londra il 2 dicembre 1842.

Leggi anche: I 21 studi di Johann Baptist Cramer accentuati da Beethoven

L’Autobiografia Aneddoti piacevoli e interessanti e la rara testimonianza dedicata a Cramer

Ferrari scrisse anche un’autobiografia, Aneddoti piacevoli e interessanti occorsi nella vita di Giacomo Gotifredo Ferrari, pubblicata a Londra nel 1830 e fonte di molte testimonianze dirette sulla vita musicale del tempo. Tra queste spiccano quelle sulla frequentazione con Paisiello, nonché con altri importanti compositori del fulgido Settecento napoletano, e con eminenti musicisti del panorama europeo, quali Haydn, Cherubini e Clementi.

Potrebbe interessarti: Wilhelm von Lenz: un appuntamento con J. B. Cramer

Cramer «colla sua maniera di sonare sorpassò tutti»

Nel periodo che concerne la sua permanenza a Parigi, cioè dopo il 13 luglio 1787, l’autobiografia si sofferma su una deliziosa descrizione dell’incontro con i principali protagonisti del pianismo nella capitale francese, quali Adam, Dussek e soprattutto Cramer, le cui straordinarie doti destarono l’ammirazione incondizionata di Ferrari e la richiesta di divenirne allievo:

«Eranvi a quel tempo stabiliti sin da molti anni a Parigi tre celebri maestri di pianoforte: Hullmandel, Küffner, ed Adam. Arrivaron poscia successivamente i rinomati pianisti; Dussek, detto le beau Dussek, il più amabile faceto del mondo, sempre allegro e giojoso, nè mai turbato da affari d’alcuna sorta. Era un gran suonatore, ed aveva un genio naturale ed insinuante per la composizione. Steibelt, uomo stordito e dissipato; chiaro nello scrivere, e pien di gusto, ma incorretto, e confuso nel sonare. Dopo di lui, J. B. Cramer, il quale, colla sua maniera di sonare sorpassò tutti, ed eccetto Adam, partirono un dopo l’altro, per l’Inghilterra, Steibelt, Küffner, Hullmandel, e Dussek. Era Cramer un giovane di bell’ aspetto; sonatore sorprendente, gran lettore, e gran musicante. Passava egli per lo scolare più valente di Clementi; ed eseguiva la musica difficile di quel compositore colla più gran facilità. Si seppe poscia, ch’avea preso lezion anche da Schroeter; e sonava le opere di quel sensibile, e soave maestro, con grazia, eleganza, e con un gusto perfetto. In fatto di composizione, egli non aveva ancora prodotto le cose belle e classiche, che scrisse in appresso, e che son sempre ammirate. Invaghitomi del suo talento, e benché più attempato di lui, gli chiesi delle lezioni in amicizia, che mi dette, e gli debbo l’avermi aperto gli occhi sulla maniera del ditare, e del suonare il pianoforte».

Giusy De Berardinis

Bibliografia:

Aneddoti piacevoli e interessanti occorsi nella vita di Giacomo Gotifredo Ferrari, da Roveredo, operetta scritta da lui medesimo e Dedicata col Dovuto permesso a sua Maestà Giorgio IV. Re della Gran Bretagna. Presso l’autore, 27, Clipston-Street, Fitzroy- Square. A. Seguin, 12, Regent Street, Londra 1830.

Leggi anche: La traduzione italiana delle annotazioni di Beethoven negli studi di Cramer

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *